(Teleborsa) - UBI Banca ha sempre agito con "correttezza" e non ha mai creato ostacoli alla Vigilanza. E' netta la posizione dell'istituto di credito che "si rammarica della decisione del giudice dell'udienza preliminare di Bergamo che ha disposto il rinvio a giudizio di UBI Banca "per illeciti amministrativi e di alcuni esponenti attualmente in carica"


La Banca ribadisce che "il dibattimento, entrando nel merito, dimostrerà l'infondatezza delle accuse rivolte all'ente e ai propri esponenti, ritenendo che non ci sia stato alcun ostacolo alla Vigilanza, alcun patto occulto, alcuna omissione informativa, alcuna influenza nel determinare la maggioranza assembleare. Al contrario troverà conferma il costante e scrupoloso rispetto di leggi e regolamenti, l'adozione di regole rigorose di governance e la trasparenza di condotta da parte della banca".

UBI rammenta che "l'assenza di un qualsivoglia occultamento dell'assetto di governance è già stato confermato dalla sentenza del 17 maggio 2017 della Corte d'Appello di Brescia che ha annullato le sanzioni amministrative inflitte dalla CONSOB, confermando l'insussistenza dei fatti contestati. Tutti i componenti dei Consigli e del management aziendale - conclude UBI - continueranno, come sempre, a svolgere le loro funzioni e a fornire ogni giorno il massimo sforzo di assistenza ai propri clienti, ai territori e alle istituzioni, consapevoli del ruolo chiave che l'istituto svolge nel sistema Paese".