(Teleborsa) - Il presidente di Confartigianato Imprese Veneto, Agostino Bonomo, ha commentato la bocciatura di ieri, da parte del Parlamento inglese, dell'accordo sul recesso del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall'Unione europea. Bonomo afferma che il rischio del "no Deal" sia "il peggior scenario possibile per l'export veneto e di conseguenza per la nostra economia manifatturiera e per la piccola e media impresa che ne sono la colonna portante".

A supporto dell'allarme, il Presidente richiama i numeri dell'elaborazione dell'Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Veneto sui dati Istat: l'export manifatturiero veneto verso il Regno Unito e' stato in forte e continua ascesa dal 1 semestre 2013 sino a fine 2016 (+46%) passando da 1 miliardo 200 milioni (primi 6 mesi 2013) a quasi 1,8 miliardi del II semestre 2016. Magia interrottasi bruscamente dopo il referendum sulla Brexit. Dal 1 semestre 2017 infatti, pur non essendo cambiato nulla, si e' registrata una inversione di tendenza che perdura da 4 semestri e ci ha fatto arretrare del -3,5% per un importo di meno 62 milioni di euro. Gelata che ha interessato in misura quasi uguale sia l'export manifatturiero che quello generato dai settori ad elevata concentrazione di medie e piccole imprese. Gli fa da contraltare il fatto che l'export made in Veneto verso il mondo, nello stesso periodo e' invece continuato a cresce a buoni ritmi. A tal punto che le linee dei grafici divergono in modo repentino.

"Non giudico la scelta degli inglesi - ha affermato Bonomo - ma questa situazione di incertezza è un virus che sta gia' minando le relazioni economiche tra Ue e la Gran Bretagna penalizzando gli scambi commerciali in particolare quelli italiani ed oltremodo quelli del Veneto. E non e' ancora successo nulla. Se arriveremo al 30 marzo prossimo senza una intesa sulle modalita' di uscita, temo un tracollo".