(Teleborsa) - Crisi e incremento dei reati economici, un binomio che sembra andare a braccetto. "A impennarsi negli anni della crisi sono stati i reati economici. E a segnare un incremento che sfiora il 60%.

In controtendenza rispetto alla platea dei reati di ogni altro genere, che invece sono diminuiti, se si escludono i delitti tipici della criminalità organizzata: riciclaggio, traffico di stupefacenti, estorsioni, cresciuti del 18,7%. E anche rispetto alla percezione di pericolosità avvertita, a sua volta in calo, tranne che per il timore di subire un furto nella propria abitazione".

Lo si legge in un comunicato che cita l'indagine su "Criminalità e sicurezza negli anni 2008/2017", curata dal Centro studi Cna su dati Istat.

Truffe e frodi informatiche, contraffazione e violazione della proprietà intellettuale, sottolinea l'indagine, hanno registrato un aumento del 57,5%. In questa categoria, non associabile a condotte violente, rientrano però reati che arrecano danni soprattutto alle imprese: la loro diffusione, infatti, rischia di pregiudicare la tradizionale propensione dell'Italia all'imprenditorialità.