(Teleborsa) - Gli Stati Uniti e la Cina hanno aperto in data odierna, 30 gennaio, un round cruciale di colloqui ad alto livello volti a trovare una soluzione condivisa che porti i due paesi ad uscire dalla guerra commerciale ormai iniziata mesi fa.
I temi cardine di scontro rimangono sempre gli stessi: il trasferimento tecnologico e le profonde divergenze createsi sulle pratiche cinesi in materia di proprietà intellettuale.

Le due delegazioni, guidate dal rappresentante commerciale degli Stati Uniti Robert Lighthizer e dalla Vice Premier cinese Liu He, si sono riunite per trovare un accordo prima del 2 marzo, deadline stabilita da Washington per l'aumento dei dazi sui beni d'importazione cinese.

Si prevede che i colloqui, iniziati due giorni dopo che gli Stati Uniti mettessero sotto stato d'accusa il CFO di Huawei Meng Wanzhou, resteranno ancora tesi, con poche indicazioni sulla possibilità che le controparti asiatiche accettino di sottostare a reclami americani.

Le repliche americane, insieme alle accuse di furto cibernetica dei segreti commerciali statunitensi sono stati utilizzati dal Presidente Trump per giustificare le tariffe punitive di ipotetica vicina applicazione su oltre 250 miliardi di dollari di importazioni cinesi alzando così per loro, i dazi doganali dal 10% al 25%.