Il secondo scalo di Roma Capitale, che nel 2018 ha trasportato oltre 5 milioni di passeggeri, resta ancora chiuso per la giornata di oggi, 20 febbraio 2019, con 50 voli trasferiti da Ciampino a Fiumicino per il blocco imposto dalla burocrazia, nonostante sia stata fornita già ieri una documentazione ufficiale del CNR che certifica la perfetta qualità dell'aria nel Terminal partenze. Ma occorre fare un piccolo passo indietro.
Nella prima mattinata di ieri, 19 febbraio 2019, due buste contenenti tre cartoni hanno generato del fumo in un magazzino seminterrato posto sotto al Terminal partenze, che è stato giustamente evacuato e chiuso per motivi precauzionali. Si è parlato di un principio d'incendio, anche se forse sarebbe meglio qualificarlo come un fuoco di paglia (o di carta?). Sta di fatto che, grazie al pronto intervento dei Vigili del Fuoco e di Aeroporti di Roma, la società che gestisce entrambi gli scali romani, il fuoco è stato spento nel giro di un minuto e l’aeroporto ha potuto riaprire rapidamente l’area arrivi e l’Aviazione Generale.
Nel corso della giornata, effettuate le verifiche di routine, AdR ha fatto sapere di aver sporto denuncia per incendio doloso o colposo, poiché il magazzino da dove si era sprigionato il fumo risulta in gestione a una società esterna, di nome Ecofast.
Purtroppo, per un classico "rimpallo di responsabilità" tipicamente italiano, l'epilogo ha portato alla paralisi di un aeroporto cruciale per il turismo e non solo, anziché sfociare nella riapertura veloce dello scalo, come sarebbe accaduto in qualsiasi altra capitale europea.
Per fortuna oggi a Fiumicino, l'operatività dei 50 voli trasferiti si sta svolgendo regolarmente senza disagi per i passeggeri.