(Teleborsa) - La buona notizia è che, nel mercato del lavoro bancario, la presenza femminile è alta. Secondo una indagine della Fabi - Federazione Autonoma Bancari Italiani - relativa ai primi otto gruppi bancari del Paese, quasi un dipendente su due è donna. Sul totale di 264.990 addetti, il 47,9% degli addetti sono donne (126.927 unità), mentre il 52,1% sono uomini (138.071 unità). Negli istituti di credito di dimensione più piccola le donne rappresentano, invece, circa il 43% dei dipendenti.

La cattiva notizia è che bisogna ancora fare i conti con la parola disparità. Il personale femminile, infatti, resta concentrato in settori specifici e gli avanzamenti di carriera rimangono limitati. Per quanto riguarda il turnover e i nuovi "ingressi", si registra un sostanziale equilibrio con il 49% circa degli assunti di genere femminile e il 51% circa di genere maschile. Nei ruoli manageriali non apicali, solo lo 0,5% sono donne, percentuale che risulta ancora più bassa nei ruoli apicali.

QUESTIONE DI GAP - "Nonostante la presenza femminile sia in aumento, rimane netta la disparità nello sviluppo professionale. Solo il 20% arriva a ricoprire posizioni apicali e tra gli amministratori delegati le donne sono solo il 3%. Nel prossimo contratto nazionale la Fabi si batterà affinchè si colmi il gap fra uomini e donne, sia in termini di carriera sia in termini di qualità della vita professionale", dichiara il Segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni.