(Teleborsa) - Da domenica 31 marzo torna l'ora legale che rimane fino al 26 ottobre. Nella notte, più precisamente alle 02:00 del mattino, le lancette dell'orologio devono essere spostate avanti di 60 minuti, in modo che, in un istante, siano le 03:00 di domenica 31 marzo 2019. Sarà, in ogni caso, uno degli ultimi cambi d'orario. Una decisione Ue ha infatti stabilito che a partire dal 2021 ciascun Paese dovrà mantenere sempre lo stesso orario, potendo comunque decidere se avvalersi in via definitiva di quella solare o di quella legale.

Il Parlamento europeo nei giorni scorsi ha infatti votato a favore dell’abolizione dell’ora legale nel 2021. Con 410 voti a favore, 192 contrari e 51 astenuti, è passata quindi la risoluzione legislativa che stabiliva la fine del passaggio dall’ora solare a quella legale che entrerà in vigore però tra due anni, e non già in questo 2019 come inizialmente paventato. E su questo "slittamento" c'é un perché.

L'allarme sull'allora eventuale decisione della Commissione Europea di rinunciare all'alternanza tra ora solare e legale era stato lanciato cinque mesi fa dalle compagnie aeree che avevano appunto fatto presente che ciò non avrebbe comunque essere messo in atto prima del 2021, pena lo sconvolgimento della programmazione delle rotte operate dagli scali continentali.

Il motivo risiede nella pianificazione degli slot (ovvero le "finestre" che regolano i movimenti dei velivoli negli aeroporti, n.d.r.), che avviene con un anticipo compreso tra i 12 e i 18 mesi precedenti l'entrata in vigore degli orari di volo stagionali. In pratica, tutto il 2019 e quasi tutto il 2020 erano già stati programmati.

Una rinuncia all'alternanza tra ora legale e solare prima del 2021 avrebbe portato a uno sconvolgimento dei piani di volo con l'impossibilità di rimodulare gli slot.