(Teleborsa) - Atteso entro giovedì, per rispettare la scadenza di fine mese, il decreto Aprile darà all'Italia un'iniezione di 55 miliardi di euro che vanno a sommarsi ai 25 già stanziati con il Cura Italia. Sale così a 80 miliardi (pari al 4,5% del Pil) lo sforzo finora messo in campo dal Governo per affrontare l'emergenza Covid-19. Secondo quanto annunciato dal ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, nel prossimo decreto ci saranno circa 15 miliardi di indennizzi diretti alle imprese a fondo perduto. La misura per gli autonomi, i famosi 600 euro (che poi diventeranno 800 euro per la seconda mensilità) viene riconfermata con un impegno di 5 miliardi.

Nel decreto anche il rafforzamento della capitalizzazione delle imprese. Lo Stato è, infatti, pronto a scendere in campo direttamente, con operazioni che consentiranno la ricapitalizzazione delle grandi aziende attraverso Cdp ma anche le piccole, grazie a un fondo che dovrebbe ammontare a 5 miliardi. In sostanza, come ha spiegato il viceministro allo Sviluppo economico, Stefano Buffagni, si tratterebbe di una sorta di "Corona Equity" con lo Stato che affianca gli imprenditori che scommettono sulle loro aziende cercando nuovi capitali. Nel dettaglio la mano pubblica entrerebbe a sostegno delle Pmi tra 10 e 249 dipendenti per consentire di superare l'emergenza, con una previsione di uscita al massimo entro 6 anni. Previsti 10 miliardi per le micro imprese sotto i 10 dipendenti che nel nostro Paese sono 4,6 milioni, ovvero il 96% delle aziende italiane. Gli indennizzi potrebbero arrivare a 5mila euro ma la misura è ancora allo studio.

Nel pacchetto di misure fiscali per le imprese appare anche un rinvio dell'obbligo generalizzato dello scontrino elettronico, con relative sanzioni, che sarebbe dovuto scattare dal primo luglio, a cui è legata anche la lotteria degli scontrini. Sempre per le Pmi potrebbero arrivare aiuti fino a 1,7 miliardi per gli affitti commerciali dovuti anche durante il periodo di chiusura. In arrivo anche uno Sblocca-debiti della Pa che prevede la liquidazione di 12 miliardi di crediti commerciali vantati dalle imprese che lavorano con i Comuni. Per i debitori dello Stato prevista anche la sospensione dei pignoramenti di conti correnti e stipendi e sul fronte controlli la rimessione in termini per mancati versamenti degli avvisi bonari.

Sul fronte fiscale si ragiona sull'ipotesi di fermare l'invio di atti di accertamento e cartelle prorogando fino al prossimo 30 settembre la sospensione ora prevista fino al 31 maggio. La misura potrebbe essere inserita nel decreto Aprile, o, in alternativa, introdotta come emendamento al decreto imprese già all'esame del Parlamento. In assenza di tale misure sarebbero 8,5 milioni gli atti di accertamento pronti a scattare e 17 milioni le cartelle esattoriali.

Su proposta di Fratelli d'Italia nel Dl potrebbe essere inserita anche la sospensione degli indici di affidabilità economica. Oltre alla sterilizzazione la misura prevede – secondo quanto anticipato dal Sole 24 Ore – anche un ampliamento del meccanismo premiale degli Isa. Chi raggiungerà un voto più che sufficiente si vedrà, così, attenuare la stretta sulle ritenute negli appalti e quella sulle compensazioni disposte dal Dl fiscale di fine anno. Per le imprese appaltatrici o subappaltatrici, infatti, il rispetto della regolarità fiscale dei tre anni precedenti potrà essere assolto con il voto alto rilasciato dagli Indici di affidabilità. Mentre i crediti di imposte dirette e Irap fino a 20mila euro potranno essere utilizzati subito in compensazione senza dover attendere la loro indicazione in dichiarazione.

Per quanto riguarda il sostegno alle famiglie il pacchetto al momento prevede il rinnovo del bonus babysitter a 600 euro e altri 15 giorni di congedo speciale retribuito al 50%, per venire incontro a chi deve conciliare il lavoro con le scuole chiuse, oramai fino a settembre. Allo studio l'idea di calibrare gli aiuti tenendo conto dei carichi familiari e immaginando, almeno per la terza mensilità (relativa al mese di maggio) di imporre una soglia di reddito oltre la quale non si abbia più diritto al beneficio. Sul punto è intervenuto il sottosegretario Pier Paolo Baretta parlando di "fastidiosi abusi" e ricordando che le casse private si sono orientate su un tetto di 35mila euro. La soglia potrebbe essere più alta e riguardare il reddito ma non l'Isee. È possibile però, che anche la composizione del nucleo familiare abbia una incidenza tra i paletti per il bonus. Per il secondo mese (aprile anche se l'erogazione partirà inevitabilmente a maggio) annunciato da Conte un accredito automatico. L'intento è quello di evitare i ritardi già registrati in queste settimane, con il bonus relativo al mese di marzo che è stato erogato a partire da metà aprile (e ha raggiunto finora 3,4 milioni tra autonomi (circa il 70%), i tempi determinati dell'agricoltura (circa il 15%) e, in percentuale minima (0,7%) i lavoratori dello spettacolo.