(Teleborsa) - "La ripartizione delle risorse" tra Stati membri prevista dal Recovery Fund proposto dalla Commissione UE "ha scarsa connessione diretta con la pandemia". E' la denuncia di alcuni diplomatici di Paesi Bassi, Danimarca, Austria, Belgio, Irlanda, Lituania e Ungheria riportata dal Financial Times.

I diplomatici definiscono "obsoleta" la metodologia di Bruxelles per l'allocazione delle risorse. Tra gli esempi di squilibrio, Ft cita la Polonia, che dovrebbe avere la recessione meno grave in UE ma sarebbe la terza beneficiaria del Recovery, e il Belgio, che ha il più alto tasso di mortalità pro capite in UE ma riceverebbe tra gli importi più bassi del fondo.

Nei giorni scorsi, il Portavoce capo della Commissione europea, Eric Mamer, , rispondendo alle domande della stampa sul Piano di rilancio economico dopo il Covid-19 da 750 miliardi di euro, ha mostrato moderato ottimismo. "Abbiamo presentato una proposta che ha tutte le opportunità di essere adottata dal Consiglio Europeo e dal Parlamento europeo". La pensa così anche il Commissario agli Affari economici e finanziari, Paolo Gentiloni, affermando che "alcuni dettagli" del Piano di rilancio "verranno negoziati e modificati", ma che "il nucleo centrale della proposta sarà approvato". Prima però c'è da superare il blocco dei cosiddetti "rigoristi" pronto a dare battaglia.

(Foto: Lukasz Kobus - © Unione Europea)