(Teleborsa) - In Italia i depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) sono aumentati, ad agosto 2020, di oltre 110 miliardi di euro rispetto ad un anno prima (variazione pari a +7,0% su base annuale), mentre la raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, è scesa, negli ultimi 12 mesi, di circa 17 miliardi di euro in valore assoluto (pari a -7,1%).

È quanto emerge dall'ultimo rapporto mensile di ABI, l'Associazione bancari italiani. La dinamica della raccolta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) risulta in crescita del +5,2% ad agosto 2020.

Nello stesso mese il tasso di interesse medio sul totale della raccolta bancaria da clientela è in Italia lo 0,52%, (0,50% nel mese precedente) ad effetto del tasso praticato sui depositi (conti correnti, depositi a risparmio e certificati di deposito), 0,34% (0,34% anche nel mese precedente), del tasso sui PCT, che si colloca a 0,82% (0,96% il mese precedente) e del rendimento delle obbligazioni in essere, 1,98% (1,74% a luglio 2020).

Ad agosto 2020, i prestiti a famiglie e imprese sono aumentati del 3,9% rispetto a un anno fa. Tale evidenza, sottolinea il report, emerge dalle stime basate sui dati pubblicati dalla Banca d’Italia, relativi ai finanziamenti a famiglie e imprese (calcolati includendo i prestiti cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze non connesse con transazioni, ad esempio, variazioni dovute a fluttuazioni del cambio, ad aggiustamenti di valore o a riclassificazioni).

Per quanto riguarda il lato imprese, a luglio 2020 i prestiti sono aumentati del 4,4% su base annua (a febbraio 2020 si registrava un valore del -1,2%). L’aumento è dell’1,7% se si fa riferimento ai prestiti alle famiglie.

Ad agosto 2020 i tassi di interesse sulle operazioni di finanziamento rimangono su livelli particolarmente bassi: il tasso medio sul totale dei prestiti è il 2,34% (2,34% anche il mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007), il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è l’1,01% (1,19% il mese precedente; 5,48% a fine 2007), il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è l’1,31% (1,26% a luglio 2020, 5,72% a fine 2007).

Lo spread fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie permane in Italia su livelli particolarmente infimi, ad agosto 2020 risulta di 182 punti base (185 punti base nel mese precedente), in marcato calo dagli oltre 300 punti base di prima della crisi finanziaria (335 punti base a fine 2007).

Infine, per quanto riguardo le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) a luglio 2020 sono 24,6 miliardi di euro, in calo rispetto ai 31,9 miliardi di luglio 2019 (-7,3 miliardi pari a -23,0%) e ai 39,9 miliardi di luglio 2018 (-15,3 miliardi pari a -38,4%). Rispetto al livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), la riduzione è di oltre 64 miliardi (pari a -72,3%).Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali, invece, è dell’1,41% a luglio 2020 (era 1,83% a luglio 2019, 2,31% a luglio 2018 e 4,89% a novembre 2015).