(Teleborsa) - "La ripresa della cooperazione sulle questioni legate al commercio internazionale rappresenta un fatto decisamente positivo anche per il settore agroalimentare italiano". È quanto dichiara il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti commentando la sospensione, annunciata ieri sera dall'amministrazione Usa, di sospendere per un periodo di 180 giorni l'applicazione di dazi aggiuntivi sulle importazioni di prodotti italiani per un ammontare di circa 385 milioni di dollari.

L'imposizione dei dazi è stata decisa dagli Usa in risposta alla "Digital tax". La tassa varata dall'Italia sui servizi digitali è stata, infatti, giudicata dall'amministrazione del presidente americano Joe Biden "discriminatoria nei confronti delle imprese statunitensi".

La sospensione, annunciata nella serata di ieri, è stata motivata con l'impegno di Biden a ricercare sui temi della tassazione delle imprese una soluzione condivisa in sede Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) e in ambito G20.

A marzo sono stati sospesi, fino al prossimo mese di luglio, i dazi aggiuntivi sulle esportazioni di prodotti agroalimentari italiani destinate al mercato Usa – ricorda Confagricoltura – per un controvalore di 500 milioni di euro, decisi nel quadro del contenzioso sugli aiuti pubblici ai gruppi Airbus e Boeing. I dazi, pari al 25% del valore, furono introdotti nell'ottobre 2019 a carico dell'export italiano di alcuni formaggi, tra cui Parmigiano Reggiano e Grana Padano, salumi, agrumi e liquori. Gli Stati Uniti – sottolinea ancora la Confederazione – sono il primo mercato di sbocco fuori dalla Ue per il Made in Italy agroalimentare. Nel 2020 le esportazioni sono ammontate a circa 5 miliardi di euro.

"La decisione assunta ieri dall'amministrazione Usa rafforza l'ottimismo sulla possibilità di concludere con un accordo definitivo il negoziato in corso con la Commissione europea – conclude Giansanti –. Con il superamento dell'emergenza sanitaria e il rilancio della cooperazione multilaterale sui temi del commercio internazionale, si sono create le condizioni per aumentare la presenza delle nostre esportazioni a livello mondiale. I segnali sono già incoraggianti".