(Teleborsa) - "Il progetto è in grado, da subito, di contribuire ad abbattere significativamente le emissioni del perimetro Eni, come per esempio la produzione di energia elettrica da centrali a gas, e quelle di altri settori industriali con emissioni tecnologicamente difficili da ridurre (come siderurgia, chimica, cementifici, industria della carta e del vetro), per i quali a oggi, e nel breve e medio termine, non esistono soluzioni efficaci ed efficienti". È quello che la società energetica italiana scive in una nota in risposta a quelle che definisce "numerose informazioni errate e fuorvianti" riportate in questi giorni in merito al progetto di cattura, utilizzo e stoccaggio della CO2 a Ravenna.

Secondo il Cane a sei zampe, "il processo di cattura e stoccaggio della CO2 è sicuro e maturo dal punto di vista tecnico, e basato su tecnologie consolidate" e "nell'ambito delle attività legate a progetti di cattura e stoccaggio realizzati non si è mai verificata, nel corso dei decenni passati, alcuna perdita dai siti operativi, in analogia con il settore dello stoccaggio di gas naturale".

Altre argomentazioni a sostegno del progetto sono che "potrà favorire la creazione di una filiera nazionale ad alto contenuto tecnologico nel settore della decarbonizzazione in forte espansione nei prossimi decenni in Europa e nel mondo" e che "non andrà a impattare sul programma di decommissioning in quanto interesserà meno del 10% del totale delle strutture offshore mentre il restante 90% sarà oggetto degli interventi previsti in accordo con la normativa vigente".