(Teleborsa) - In vista del rientro in presenza dei dipendenti pubblici a partire dal 15 ottobre, il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta ha inviato al presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, al presidente dell'Anci, Antonio Decaro, e al presidente dell'Upi, Michele De Pascale il decreto con le indicazioni necessarie. Nelle prossime ore, fa sapere il ministero, il testo – che ha ricevuto il 7 ottobre il via libera della Conferenza Unificata e il 5 ottobre, per gli aspetti legati alla sicurezza sanitaria, quello del Comitato tecnico-scientifico – sarà trasmesso a tutte le amministrazioni pubbliche.

Con il decreto-legge 21 settembre 2021, n. 127, il Governo ha esteso a tutto il personale delle pubbliche amministrazioni l'obbligo di possedere e di esibire, per l'accesso al luogo di lavoro, la certificazione verde Covid-19, il cosiddetto "Green pass", escludendo da tale obbligo i soli soggetti esentati dalla campagna vaccinale per motivi sanitari.

Per fornire a tutte le pubbliche amministrazioni una cornice omogena di condotte e di risorse strumentali attraverso le quali dare piena attuazione al rientro in presenza, i ministri Brunetta e Speranza hanno elaborato specifiche linee guida che – dopo il vaglio del garante della Privacy e del ministero dell'Economia – saranno firmate nelle prossime ore dal presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi. In tale documento sono indicati gli strumenti tecnologici necessari alla implementazione delle piattaforme digitali per la verifica del Green pass e fornite le indicazioni procedurali per la gestione del personale, soprattutto in fase di prima attuazione dell'obbligo.

Il documento prevede per il settore pubblico, come per quello privato, controlli effettuati tramite un'applicazione che, grazie a un database, evita la verifica del Qr Code a tutti i dipendenti al momento dell'ingresso. Alle imprese viene, tuttavia, lasciata la possibilità di scegliere tra varie opzioni: controlli giornalieri all'accesso in azienda, a campione (in misura non inferiore al 20% e con un criterio di rotazione) o a tappeto, con o senza l'ausilio di sistemi automatici. Il provvedimento è atteso a ore per la firma ma deve ancora passare il vaglio

La validità del Green pass per chi esegue i tamponi resta di 48 ore con test rapido e 72 con molecolare.