(Teleborsa) - Un emendamento al disegno di legge sulla concorrenza in merito alle concessioni balneari che può portare, sulla carta, anche a una proroga senza fine, oltre a una sanatoria sine die delle attuali concessioni a rischio di essere considerate abusive. È quanto prevede il testo su cui si è arenato in commissione Industria al Senato l’esame del disegno di legge. Il governo aveva ipotizzato una fase di transizione di ulteriori due anni rispetto al termine che il Ddl fissa per la fine del 2023, quindi fino al 31 dicembre 2025 ma in Commissione si è sovrapposta una proposta a firma dei relatori (Stefano Collina del Pd e Paolo Ripamonti della Lega) che rappresenterebbe potenzialmente un allungamento senza termine.

Infatti le gare scatterebbero "all’esito della mappatura" delle concessioni pubbliche (tutte, non solo quelle balneari) prevista dal testo originario del disegno di legge. Ma una data per ultimare la mappatura non c’è, per questo è impossibile allo Stato stabilire da quando decorrerebbero i cinque anni che sarebbero concessi agli attuali concessionari per adeguarsi ai criteri di gara da definire con decreto legislativo.

Il Ddl concorrenza infatti stabilisce soltanto, all’articolo 2, che entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge dovrà essere emanato un decreto legislativo "per la costituzione e il coordinamento di un sistema informativo di rilevazione delle concessioni di beni pubblici al fine di promuovere la massima pubblicità e trasparenza, anche in forma sintetica, dei principali dati e delle informazioni relativi a tutti i rapporti concessori". Quindi lo strumento con cui effettuare la mappatura ma non la mappatura stessa. L’emendamento inoltre stabilisce che fino alla data imprecisata per l’avvio delle gare e al rilascio di un nuovo titolo concessorio, l’occupazione delle aree demaniali da parte degli attuali concessionari "non è considerata abusiva".

I deputati Cinque Stelle in commissione Politiche Ue della Camera hanno rilasciato una dichiarazione in cui hanno affermato la loro contrarietà a qualsiasi ulteriore proroga. "La Lega vuole mandare l’Italia in infrazione e perdere i soldi del Next Generation Eu per garantire i privilegi della lobby dei balneari", ha dichiarto Francesco Berti, capogruppo M5S in commissione Politiche Ue alla Camera. I 5 Stelle hanno poi definito "ridicolo" il comma dell’emendamento che delegherebbe il governo a esercitare una sorta di "golden power" sulle spiagge.