(Teleborsa) - "Non mi sento deluso da questo Consiglio. Anzi, non mi aspettavo di poter fissare una data precisa per un rapporto completo sulla questione dell'energia: le cose si stanno muovendo, anche se magari non avvengono rapidamente come uno vorrebbe". Lo ha detto il Premier Mario Draghi in conferenza stampa a Bruxelles dopo la decisione di far slittare a ottobre - dunque non nel prossimo vertice di luglio - una serie di proposte per ridurre i prezzi dell'energia e dell'elettricità.


L'Ue sta crescendo, sta diventando sempre più importante, sta diventando quell'istituzione a cui tutti i Paesi Ue guardano come una istituzione capace di dar loro stabilità e sicurezza", ha detto sottolineando che "nell'area dell'euro, soprattutto a causa dei prezzi dell'energia e dell'inflazione, le previsioni sono di un rallentamento un po' in tutti i Paesi".

"Si è parlato di energia, di cosa fare per i prezzi così alti. L'Italia, per gli stoccaggi, sta andando molto bene e la dipendenza dal gas russo, che era il 40% l'anno scorso, oggi sta al 25%: le misure che abbiamo messo in campo iniziano a dare risultati".

Bisogna "agire subito sui prezzi dell'energia perché sta succedendo che da un'inflazione che dipendeva sostanzialmente dall'energia ora dipende anche da altre cose. Questi aumenti si spargono e diventano aumenti di altre merci", ha aggiunto Draghi.

"C'è molta consapevolezza - ha aggiunto il Presidente - rispetto alla serietà della situazione" sull'energia. "Si è parlato molto di coordinamento e sulla solidarietà, che certo ci deve essere e ci deve essere anche una risposta a controllare il prezzo del gas. L'obiezione che si fa al price cap è la paura che in risposta la Russia tagli le forniture, ma ormai in Germania stiamo al 50% del flussi. Putin incassa le stesse cifre e l'Ue ha difficoltà immense".

Quanto alle "misure che si stanno pensando" in Italia "assicurano che non vi sia emergenza durante l'inverno" ha sottolieato Draghi secondo cui "il quadro, grazie alla ricerca di altri fornitori, vede l'Italia in buona posizione". "Di un meccanismo di ristoro per chi è più colpito dalle sanzioni ne abbiamo parlato. Ci sono molte asimmetrie", su impegno militare, flussi di rifugiati o energie, spiega ancora Draghi. "Ma non sono asimmetrie a senso unico, non siamo solo noi colpiti da queste", aggiunge.

"E' mia intenzione convocare un incontro con le parti sociali al più presto, 10, 15 giorni al massimo", ha detto il premier spiegando che il sostegno al potere d'acquisto degli italiani "è essenziale per tanti aspetti, uno dei quali è la pace sociale".

Infine, un passaggio sulla guerra: se ci fossero nuove azioni da parte di Mosca il Consiglio europeo è aperto all'ipotesi di un consiglio straordinario. "È stato detto in modo esplicito: non faremo passare due mesi e mezzo senza far niente nel caso in cui dovessero avvenire altre cose sul fronte dell'energia", ha detto.

Il ministro della Difesa turco Hulusi Akar ha fatto sapere che è stato trovato un "consenso generale" tra le parti per sbloccare l'esportazione di grano dai porti dell'Ucraina. "È stato raggiunto un consenso generale sulla creazione di un centro a Istanbul per le operazioni e la gestione sicura e ininterrotta di questa attività da parte di soldati turchi, russi e ucraini insieme, oltre che con l'Onu", ha fatto sapere Akar, come riporta Hurriyet, aggiungendo che "nei prossimi giorni ci potrebbero essere sviluppi positivi e si potranno adottare misure concrete".