(Teleborsa) - Mediobanca ha abbassato a 5,2 euro per azione (da 7 euro) il target price su doValue, quotata su Euronext Milan e attiva nella gestione e nel recupero di crediti deteriorati, riducendo anche la raccomandazione sul titolo a "Neutral" da "Outperform".
Gli analisti scrivono che nel 2024/25 doValue dovrà affrontare uno scenario più impegnativo del previsto, caratterizzato da una bassa formazione di NPL e da mercati NPL illiquidi. Mentre il broker si attende che il gruppo continuerà su una traiettoria di crescita inferiore, ma comunque positiva, ora prevede una crescita del FCF significativamente inferiore e una riduzione della leva finanziaria più lenta.
In questo nuovo contesto, e considerando il prezzo basso delle azioni e i multipli di doValue, l'M&A sembra essere un'opzione meno attraente rispetto a prima e l'attuale politica dei dividendi (crescita DPS annuale costante del 20%) non sembra sostenibile nel medio termine.
Il merito al settore, viene spiegato che, dato che il settore bancario gode di una solida qualità degli asset, di una redditività in crescita e di solidi coefficienti patrimoniali, è difficile prevedere un aumento della liquidità nei principali mercati NPL di doValue. Infatti, anche se l'appetito dei fondi PE potrebbe migliorare in un contesto di tassi di interesse meno volatili, gli analisti non prevedono che le cessioni di NPL da parte delle banche aumenteranno nel 2024, e grandi operazioni "istituzionali" come Ariadne in Grecia o Glam in Italia non sono in programma a breve termine.
Nell'attuale contesto di mercato più difficile, Mediobanca prevede che il GBV rimarrà stabile nel 2023 e diminuirà leggermente nei due anni successivi. La continua attenzione al cross/up-selling dovrebbe proteggere i ricavi (che dovrebbero rimanere sostanzialmente stabili al livello del 2023) mentre i piani di riduzione dei costi in corso, soprattutto in Italia e Spagna, dovrebbero consentire un modesto aumento dell'EBITDA 2024/25.
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