"In primis - ha spiegato - ci sarà un fondo CDP che entrerà in minoranza su fondi che i gestori dovranno invece finanziare attraverso ovviamente raccolta di fondi e l'idea è che questo ne faccia partire 10-15 e poi ci siano poi delle iniziative di creazione di fondi diretti e si arrivi poi se non ai 70 fondi specializzati che ci sono in Francia almeno a una trentina nel breve termine".
"Stiamo ponendo le basi affinché ci sia la possibilità di avere dei prodotti in cui cui sia l'investitore istituzionale che quello privato veda come possibilità di investimento, quindi l'idea non è di forzare qualcuno ad investire ma di dargli dei prodotti che effettivamente dia delle prospettive allettanti", ha detto Testa.
"Gli investimenti fatti in Italia da Euronext vanno oltre a quello che era stato il piano iniziale - ha sottolineato - ricordiamo che abbiamo spostato in Italia il data center e la clearing house - quindi la cassa di compensazione - italiana adesso serve tutti i mercati di Euronext, quindi non solo l'Italia rimane al centro ma l'Italia è uno dei tasselli fondamentali affinché quello che poi abbiamo visto riportato sia da Letta che da Noyer diventi realtà".
"Noi a livello di Euronext abbiamo impostato molti di quelli che sono i suggerimenti per creare o rinvigorire la Capital Markets Union, quindi non solo il fatto che ci siano le sette borse federate ma anche abbiamo investito nel post-trading - quindi affinché il post-trading non sia frammentato e questo porterà ovviamente a un'integrazione maggiore a livello di secondario e di primario", ha concluso l'AD di Borsa Italiana.