"Serve pragmatismo, flessibilità e sostenibilità, sfruttando tutte le tecnologie disponibili, sia in termini di motorizzazione che di alimentazione", ha aggiunto Urso, sottolineando come le aperture odierne della presidente della Commissione restino ancora "troppo timide" di fronte alla gravità della crisi del settore automotive che necessita di "interventi immediati, radicali e strategici".
"Sulla siderurgia – prosegue il ministro – stanno invece prevalendo le posizioni italiane, tra cui la previsione di misure di salvaguardia che non dovranno limitarsi all'acciaio, ma estendersi a tutti i settori minacciati". Bene, infine, la previsione di clausole per favorire il Made in Europe, sia negli appalti pubblici che negli incentivi: "questa è la strada giusta", ha concluso Urso.