(Teleborsa) - Le organizzazioni sindacali del gruppo Intesa Sanpaolo hanno siglato nella notte un'intesa relativa ad alcune previsioni del contratto collettivo di secondo livello, che sarà oggetto di ulteriore confronto anche nei prossimi mesi.

Tra le principali novità, c'è l'aumento del buono pasto che, tramite step intermedi, passerà a 8 euro da marzo 2026 per arrivare a 10 euro nel settembre 2029. In tema di previdenza complementare, viene ampliata la base di calcolo del versamento nel TFR a partire da settembre 2026 e aumento della contribuzione aziendale minima che arriverà fino al 4,5% da gennaio 2028. Viene innalzata da 30 a 35 anni l'età al momento dell'assunzione per poter fruire del cosiddetto "pacchetto giovani", con relativa contribuzione aziendale nella misura del 6%.

Viene incrementata indennità per turno serale o di sabato, che passa a 15 euro e vengono aumentate alcune indennità per reperibilità e intervento. Viene incrementata la disponibilità di banca del tempo messa a disposizione dall'azienda, che passa a 80 mila ore annuali. Le giornate di sospensione volontaria per genitori di figli fino ai 6 anni di età verrà retribuita al 50%, anziché l'attuale 35%. I bisogni educativi speciali (BES), certificati da struttura pubblica, vengono inseriti nell'alveo dei già previsti permessi per DSA. Esauriti i permessi per il cosiddetto "allattamento" e fino ai tre anni di età del figlio, la lavoratrice madre potrà fruire fino a 12 ore di permesso settimanale o, in alternativa, della "settimana cortissima" (4 giorni di lavoro per 7,5 ore giornaliere) mantenendo la retribuzione full time.

"Esprimiamo soddisfazione per i risultati ottenuti, che prevedono miglioramenti tangibili per le colleghe e i colleghi, in particolare sulla genitorialità, andando ad arricchire il già ampio ed articolato sistema di welfare del Gruppo - commenta il segretario responsabile First Cisl di gruppo Intesa Sanpaolo, Fedele Trotta - Quello odierno deve essere considerato solo un primo passo nel percorso di confronto sul contratto collettivo di secondo livello, che riprenderà nelle prossime settimane affrontando altri temi molto rilevanti quali, ad esempio, mobilità e percorsi professionali".

"Si tratta di una serie di accordi di importantissimo valore politico e sociale che hanno come indirizzo comune il sostegno dei lavoratori meno garantiti nel Gruppo e che si trovano nelle condizioni di maggiore insicurezza sia economica che sociale - dichiara il segretario responsabile Fisac Cgil Intesa Sanpaolo, Roberto Gabellotti - In linea con i principi valoriali della Cgil, con questi accordi si mettono in atto le azioni necessarie nel Gruppo per la realizzazione degli obiettivi della tutela delle persone, di eguaglianza e solidarietà sociale a sostegno della dignità sociale e salariale all'interno del mondo del lavoro".