(Teleborsa) - Con l'arrivo del 2013 sono entrate in vigore le nuove regole pensionistiche introdotte con la riforma Fornero del 2011, che prevedono principalmente un innalzamento dell'età pensionabile e il passaggio al sistema contributivo puro.

Da oggi gli uomini potranno andare in pensione solo dopo aver compiuto 66 anni e 3 mesi mentre le donne potranno percepire una pensione di vecchiaia solo dopo aver festeggiato i 62 anni e 3 mesi. Progressivamente nel tempo anche il gentil sesso andrà in pensione a 66 anni, ma solo a partire dal 2018.
Questo requisito minimo di età deve essere accompagnato da un requisito contributivo che prevede almeno 20 anni di contribuzione.

La riforma Fornero, inoltre, ha abolito la pensione di anzianità. Dal 2013 si potrà andare in pensione anticipata rispetto alla vecchiaia solo se si è in possesso di un'anzianità contributiva di 42 anni e 5 mesi per gli uomini o di 41 anni e 5 mesi per le donne.

Il presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua, ha ricordato che l'età per la pensione sale ma con essa anche l'aspettativa di vita. "Si lavorerà di più e si percepirà una pensione per più tempo", spiega Mastrapasqua auspicando per l'Italia un ricorso più esteso alla pensione complementare "che in Europa è molto diffusa".