(Teleborsa) - Marcia indietro del Governo italiano in merito alla spinosa questione delle due donne kazake, moglie e figlia di un dissidente rifugiato in Italia, che sono state espulse e rimpatriate nel loro Paese. Una questione bollente che rischiava di dilagare e che è stata subito messa a tacere, disponendo la revoca dell'espulsione di Alma Shalabayeva e di sua figlia.
Dopo la question time alla Camera del Premier Enrico Letta, mercoledì, stasera c'è stato un vertice a Palazzo Chigi cui hanno partecipato i ministri dell'Interno Angelino Alfano, degli Esteri Emma Bonino e della Giustizia Annamaria Cancellieri, per "mettere a punto la posizione dell'Esecutivo italiano" sulla vicenda dei familiari del dissidente kazako espulsi dall'Italia.
Le indagini subito avviate dal Presidente del Consiglio hanno accertato che Mukhtar Ablyazov, ex ministro del suo Paese e strenuo oppositore del presidente Nursultan Nazarbaev, è ricercato con mandato di cattura internazionale per truffa e appropriazione indebita di 6 miliardi di dollari.
A fine maggio la moglie e la figlia di Ablyazov erano state fermate dalle forze dell'ordine in Italia e rimpatriate in Kazakistan.
Le indagini - informa una nota di Palazzo Chigi - hanno accertato che c'è stata una "mancata informativa al Governo sull'interva vicenda", anche se non viene messa in dubbio la "regolarità formale" del procedimento, convalidato da diverse autorità giudiziarie, che ha portato all'espulsione delle due donne kazake. In base alla documentazione sopravvenuta si è accertato, tuttavia, che non esistevano i presupposti per l'espulsione, che dunque è stata revocata.
Per accertare le responsabilità connesse alla mancata informativa è stato incaricato il Capo della Polizia.