(Teleborsa) - Clamoroso no della Seat Pagine Gialle al progetto di integrazione con Dmail, avanzato dalla D.Holding.

Un paio di giorni fa, la società che controlla Dmail aveva migliorato la sua offerta ai creditori di Seat, portando la somma contante per i creditori chirografari a 60 milioni di euro e prevedendo un'offerta di scambio del 99,75% delle azioni rivenienti dalla fusione tra Seat Pagine Gialle e Seat Italia con il 55% delle azioni Dmail.

I Board di Seat PG e Seat Italia, però, non hanno accettato la proposta, nata da un'idea di due imprenditori, l'uomo d'affari bergamasco Antonio Percassi e l'editore Vittorio Farina. Terminata l'attività di valutazione della manifestazione di interesse, i Consigli di Amministrazione hanno deliberato che "non ricorrono le necessarie condizioni per sottoporre ai creditori una proposta concordataria - drasticamente modificata - che contempli l'integrazione del gruppo Seat e Dmail Group". La motivazione della decisione è da rinvenire della proposta presentata da D.Holding che, secondo gli amministratori della compagnia editoriale, non presenta le caratteristiche di "certezza", "convenienza" ed "assenza di rischio" che potrebbero "giustificare" l'interruzione dell'attuale percorso concordatario.

Fra l'altro il Consiglio ha ribadito la bontà e validità del concordato, con qualche piccola modifica, resasi necessaria per una serie di fatti successivi alla stesura dell'accordo con i creditori.

Intanto, Dmail ha chiesto ai suoi soci un aumento di capitale del valore di 300 milioni, in una o più tranche, per ripianare le perdite che ammontavano a 35 milioni a fine marzo.

Oggi, le azioni Seat Pagine Gialle sono piatte a Piazza Affari, mentre il titolo Dmail avanza del 2,28%.