(Teleborsa) - L'inflazione nell'area euro è calata notevolmente nell'ultimo anno, ma ci sono segnali per prevedere il raggiungimento del target del 2% fissato dalla BCE. Lo ha detto Peter Praet, membro del board della Banca centrale europea che ha partecipato a un panel organizzato alla George Washington University nell'ambito degli Spring Meetings del Fondo Monetario Internazionale.

Praet ha spiegato che non ci sono dubbi che la politica monetaria stia giocando un "ruolo chiave" nell'aiutare a rendere possibile il "ritorno dell'inflazione al nostro obiettivo". La disinflazione sostenuta non è una "possibilità realistica", ha detto, spiegando che "non c'è mancanza di impegno da parte della Banca centrale europea" che ha dimostrato la necessaria "consapevolezza" di fronte un movimento al ribasso dell'inflazione.

Secondo le stime della BCE, rilasciate alla fine del mese scorso, i prezzi al consumo dovrebbero risalire a marzo al -0,1% dal -0,3% di febbraio. La lettura definitiva sarà rilasciata questa mattina.

Mercoledì, il Presidente della BCE Mario Draghi, ha detto di prevedere che l'inflazione resterà su livelli molto bassi, se non minimi, anche nei prossimi mesi. Questo anche a causa del calo dei prezzi del petrolio, altra variabile che resta sotto monitoraggio. "Ci aspettiamo però nell'ultima parte del 2015 e all'inizio del 2016 un miglioramento anche sul fronte dell'inflazione", ha detto il banchiere.