(Teleborsa) - All'interno della Banca centrale del Giappone emergono sempre più funzionari dubbiosi circa la politica monetaria portata avanti dal governatore Haruhiko Kuroda. I timori che sono stati sollevati riguardano soprattutto gli obiettivi in termini d'inflazione, ovvero che le aspettative sui prezzi al consumo sono peggiorate.

Dall'ultimo verbale della Bank of Japan (BoJ), tenutasi lo scorso 14 e 15 luglio, è emerso tuttavia che la maggioranza dei membri del board della BoJ resta fiduciosa nel raggiungimento del target del 2% nel semestre che si chiuderà a settembre del prossimo anno.

La decisione della banca nipponica di lasciare tassi e piano di stimolo invariati, infatti, è stata presa quasi all'unanimità: hanno votato 8 membri a favore ed uno solo contrario.