(Teleborsa) - Sul volo di ritorno dall'Africa, Papa Francesco ha parlato con i giornalisti di clima, fondamentalismo religioso, ma anche del caso Vatileaks.

Dopo aver ricordato che nella prima conferenza sul clima che si è tenuta a Kyoto si è fatto ben poco, Bergoglio ha dichiarato che "siamo al limite di un suicidio", dicendo anche di essere "sicuro che quasi la totalità di quelli che sono a Parigi hanno questa coscienza e vogliono fare qualcosa". "Ho fiducia in questa gente, ho fiducia che faccia qualcosa", ha concluso Francesco.

Non sono mancate le domande su Vatileaks 2. Il Papa ritiene importante che la stampa denunci le ingiustizie e le corruzioni, ma senza "cadere nei tre peccati più comuni: la disinformazione, cioè dire solo metà della verità e non l'altra; la calunnia, quando la stampa non professionale sporca le persone; la diffamazione che è dire cose che tolgono la reputazione a una persona".
Il Pontefice ha poi riconosciuto che la nomina di Vallejo Balda e della Chaouqui nella commissione Cosea "è stata un errore", aggiungendo di voler continuare l'opera di pulizia iniziata da Ratzinger.

Il Papa ha poi risposto anche ad una domanda sul fondamentalismo religioso, ricordando che "il fondamentalismo è una malattia che c'è in tutte le religioni", e che "si deve combattere. Non è religioso, manca Dio, è idolatrico".