(Teleborsa) - La Federal Reserve è tutt'altro che decisa sulle prossime mosse di politica monetaria.

In un discorso preparato per il Council on Foreign Relations a New York, il Vice Presidente della Banca Centrale americana Stanley Fischer ha ammesso di non essere in grado di prevedere le prossime decisioni in materia di tassi di interesse dopo lo storico aumento di dicembre.

Questo a causa delle crescenti preoccupazioni per la crescita globale e del continuo crollo del greggio che sta mettendo in difficoltà diversi Paesi esportatori e allontanando le tempistiche di ripresa dei prezzi al consumo.

Il numero due di Janet Yellen ha ripetuto che il Federal Market Open Committee (il Comitato di politica monetaria della Fed) continuerà a seguire con attenzione sia la macroeconomia USA che gli sviluppi dell'economia e della finanza globale.

Diventa dunque sempre più difficile azzardare pronostici sul meeting di marzo. Fino a qualche tempo fa la maggior parte degli analisti era pronta a scommettere su un nuovo rialzo del costo del denaro, ma le recenti turbolenze dei mercati e i sempre più tangibili segnali di rallentamento dell'economia globale potrebbero allungare le tempistiche dell'exit strategy.