(Teleborsa) - Arriva la nuova regolamentazione dei fallimenti, approvata ieri sera dal Consiglio dei Ministri. La riforma della disciplina delle crisi d'impresa e delle insolvenze apporta una serie di novità alla disciplina approvata la scorsa estate "per sostenere l'attività delle imprese in crisi agevolando il loro accesso al credito".

La premessa di fondo, è quella di evitare che un'azienda con problemi possa trascinare con sé anche altre imprese fornitrici e le banche, continuando a contrarre obbligazioni che non potrà soddisfare. Il disegno di legge delega, che avrà bisogno di decreti attuativi, mira quindi a stralciare il termine fallimento per sostituirlo con i concetti di crisi ed insolvenza.

Saranno semplificate le regole processuali, con particolare attenzione alle incertezze interpretative e applicative, che rallentano la velocità dei processi. Il provvedimento si propone anche di rivedere le amministrazioni straordinarie disciplinate dalle Leggi Prodi e Marzano, anche attraverso una selezione dei commissari da un apposito Albo.

Il fine ultimo del provvedimento è quello di contemperare le esigenze di "continuità produttiva e occupazionale" delle imprese con la "tutela dei creditori".