(Teleborsa) - Lo spettro della deflazione manda in crisi la Banca Centrale svedese che, in modo assolutamente inatteso e non unanime, decide di addentrarsi nuovamente nel territorio inesplorato dei tassi negativi.

La Riksbank ha infatti tagliato ancora il costo del denaro di 15 punti base al -0,50%, una mossa più ampia di quanto atteso dagli analisti, per tentare di risollevare gli anemici prezzi.

"L'economia continua a migliorare ma nell'anno in corso l'inflazione dovrebbe essere inferiore a quanto stimato in precedenza. Inoltre il periodo di prezzi bassi sarà più lungo del previsto, cosa che aumenta il rischio che si indebolisca la fiducia sul ritorno dell'inflazione al target" fissato dalle autorità di politica monetaria, ossia il 2%.

La decisione non è stata unanime: i vce Governatori Martin Flodén hanno infatti Henry Ohlsson votato per il mantenimento dello status quo.