(Teleborsa) - I tassi d'interesse negativi non fanno paura né alla BCE né al Giappone, viste le maxi misure varate la scorsa settimana da Mario Draghi e gli ultimi commenti del governatore della Banca Centrale del Giappone (BoJ) Kuroda.

Il numero uno del BoJ ha dichiarato: "Teoricamente parlando, credo ci sia spazio per ridurre ulteriormente il tasso di deposito", dall'attuale -0,1% a circa il -0,5%, misura pensata soprattutto per battere la deflazione. Haruhiko Kuroda ha assicurato di poter adottare nuove misure qualora una grave crisi economica globale minacci potenzialmente l'economia del Giappone, dicendosi pronto a varare ulteriori stimoli all'economia attraverso l'espansione del programma di acquisto di asset o riducendo ulteriormente il tasso di deposito, o entrambi, per raggiungere l'obiettivo d'inflazione del 2%, se necessario.

Nella riunione di ieri la Banca centrale del Giappone ha disilluso le attese degli analisti per una politica monetaria ulteriormente espansiva, lasciando tutto invariato, dopo aver portato lo scorso gennaio i tassi in negativo per la prima volta nella sua storia.

Intanto la parola passa alla Fed, che dovrebbe invece rimandare un rialzo dei tassi a tempi migliori.