(Teleborsa) - Prosegue la battaglia del Brasile contro la deflazione, alla quale si è aggiunta anche quella contro la recessione.

La Banca centrale ha deciso all'unanimità di lasciare invariato il costo del denaro, dopo aver alzato i tassi di interesse al 14,25% a fine luglio precisando che si sarebbe trattato dell'ultimo aumento di una serie di rialzi durata ben due anni.

Il Banco Central do Brasil ha spiegato che lasciare il costo del denaro ai massimi degli ultimi nove anni è necessario per portare l'inflazione al target prefissato, riconoscendo i progressi ottenuti grazie alla politica di disinflazione fatta sinora.

L'economia brasiliana soffre di bassa crescita, d'inflazione e di difficili condizioni politiche, un mix che potrebbe far scivolare il Paese in una profonda recessione.