(Teleborsa) - Donne al lavoro e uomini che fanno i "mammi". Non è fantasia, ma un quadro tristemente reale della società italiana, che vede crescere i disoccupati uomini a favore delle nuove classi di lavoratrici.

Dal 2008 al 2015, secondo un rapporto della UIL, si sono persi 625 mila posti di lavoro (-2,7%), ma la gran parte (-735 mila pari al -5,3%) sono uomini. L'occupazione delle donne è addirittura aumentata (+1,2% pari a +110 mila unità).

Le donne occupate, però, si confermano numericamente inferiori agli uomini: su un totale di 22,5 milioni di lavoratori solo il 41,8% sono donne. Poi, la differenza diventa più evidente anche suddividendo le aree geografiche, in quanto al Nord le lavoratrici (il 22,9% del totale) pesano più che al Sud (9,5% del totale).