Artefice della buona notizia è l’università tedesca "Johannes Gutenberg" di Magonza che ha sviluppato la terapia immunologica capace di combattere il cancro, anche con piccole dosi, realizzando così un’innovazione che apre le porte al vaccino universale contro i tumori.
Questo, in poche parole, è il sunto dei fatti dei giorni scorsi che cela una storia di grandi sforzi fatti dalla comunità scientifica internazionale in questo campo.
E’ la storia del Dr. Stephen Russell che nel 2014, a capo di un’equipe medica della Mayo Clinic di Rochester, in Minnesota, ha curato una donna malata terminale con il virus del morbillo depotenziato, una forma sperimentale di terapia chiamata viroterapia oncolitica. In questo caso il virus infettivo, una volta inoculato, "cerca" le cellule malate, le infetta e le distrugge.
E’ la storia di Roberta Benetti, ricercatrice italiana che, nel 2015, ha scoperto le molecole che bloccano la proliferazione tumorale.
Quindi, di cancro si potrà guarire anche con metodi alternativi a quelli canonici, la chemio e radio terapia. Gli scienziati lo sanno e lo sapevano da molto tempo, ma oggi, grazie a loro, il cammino di avvicinamento alla soluzione finale, la completa sconfitta del male del millennio, sembra aver imboccato l’ultimo miglio. Ancor più buona è la "non-notizia" che nessuno intenda disturbare questo suo "rush finale", per ora…