(Teleborsa) - Resta ottimista il Fondo monetario Internazionale sull'Italia, mantenendo previsioni più alte di quelle di altre istituzioni economiche nazionali e sovranazionali, che recentemente hanno tagliato le stime di crescita. E' quanto contenuto nell'ultimo rapporto sulla missione a Roma.

Secondo l'Istituto di Washington, l'Italia crescerà quest'anno dell'1,1%, per allungare all'1,3% nel 2017 e 2018. La ripresa dovrebbe essere trainata soprattutto dalla domanda interna, che è vista in crescita dell'1,3% lungo tutto il periodo, mentre l'export dovrebbe accelerare solo nel 2017. L'inflazione è a zero ma potrebbe dare qualche segno di vitalità nel 2017 (0,7%), mentre la disoccupazione dovrebbe continuare a scendere attestandosi al 10,9% l'anno venturo.

Restano ovviamente dei fattori di incertezza, tanto che l'FMI parla di sfide strutturali "significative" e di rischi al ribasso, citando fra gli altri il problema dei rifugiati, la volatilità dei mercati ed il rallentamento del commercio mondiale ora condizionato anche dalla Brexit.

In questa situazione, l'Italia dovrà accelerare sulle riforme (PA, fisco, lavoro, banche) approfondendo e portando a compimento gli sforzi avviati in quest'ultimo biennio. Vi sono in proposito anche fattori positivi, che potrebbero accelerare e ridurre il costo delle riforme: basso costo materie prime, misure di allentamento monetario, inflaizone bassa ecc.

Il Fondo ha anche affrontato un tema critico per l'Italia: la soluzione al nodo dei crediti deteriorati delle banche, stimati in 360 miliardi di euro. Ricordando che per la regolamentazione europea on si può far ricorso ai classici strumenti di contrasto - inflazione e aiuti pubblici - bisogna far leva su misure che ne consentano lo smaltimento: dall'incoraggiamento alle fusioni, allo snellimento delle procedure di insolvenza, passando anche per un ampliamento della dotazione del fondo Atlante.