(Teleborsa) -

L'Organizzazione per la Cooperazione Economica lancia l'allarme sui giovani che lasciano la scuola a 16 anni con scarse competenze e si trovano ad affrontare sfide crescenti per trovare un posto di lavoro.

"40 milioni. Sono arrivati a questa cifra i giovani che vendono definiti NEET. L'acronimo inglese che sta per "Not (engaged) in Education, Employment or Training" e indica persone che non sono impegnate nello studio, nel lavoro e neanche nella formazione. I NEET- secondo un report presentato dall'OCSE rappresentano il 15% della popolazione under 30.

"Due terzi di loro- spiega ancora il rapporto- non sono nemmeno in cerca di lavoro. Tra il 2007 e il 2014, il numero di giovani occupati è dimezzato in Spagna, in Grecia e in Irlanda. In tutta l'area dei Paesi OCSE il tasso di occupazione giovanile è fermo al 2010 ed comunque è ancora al di sotto dei livelli pre-crisi.
Dalla fotografia scattata dall'OCSE, la situazione dell'Italia è tra le peggiori tra i paesi aderenti all'organizzazione. La percentuale dei NEET sulla popolazione dei giovani in Italia è intorno al 26%.

L'elevato numero di NEET rappresenta anche un importante costo economico, stimato tra i 360 e 605 miliardi di dollari che gli inattivi potrebbero produrre e che equivale allo 0,9%-1,5% del PIL dell'area OCSE.