(Teleborsa) - Risuonava "Bella Ciao" alla cerimonia laica in piazza Duomo a Milano per l'ultimo saluto a Dario Fo. Momenti di dolore e grande commozione quando sul palco sono intervenuti Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, e il figlio Jacopo. La folla, circa un migliaio in piazza Duomo, nonostante il diluvio, ascolta in silenzio per poi esplodere in un "grazie Dario, grazie". "La regia" di questa giornata è stata scritta da mio padre - spiega Jacopo - questo saluto è come lui lo ha voluto", con le orazioni dell'amico di sempre, il compagno di tante battaglie Petrini, e del figlio Jacopo. Sul palco con loro, c'era il sindaco di Milano Beppe Sala, ma anche quelli di Roma e Torino, Raggi e Appendino. Con loro anche Beppe Grillo, grande amico di Fo, Davide Casaleggio e il vice presidente della Camera Luigi De Maio.

"Loro sono andati avanti nonostante tutto quello che gli hanno fatto non hanno mai piegato la testa - dice Jacopo dal palco allestito davanti alla Cattedrale -. E la gente che li ha colpiti ha perso, perchè loro hanno avuto una vita straordinaria e piena d'amore". Un affetto tributato anche dalle migliaia di persone che sono state alla camera ardente, tra cui anche Paolo Rossi e Roberto Saviano, che ha parlato dell'Italia come "paese ingrato" nei confronti di Fo. "Alla camera ardente ho incontrato tantissime persone che mi hanno raccontato episodi legati a mio padre e a mia madre" ricorda Jacopo, "lui sembrava distratto ma era capace di stare un'ora ad ascoltare una persona" che neanche conosceva.