(Teleborsa) - Il terzo trimestre di ENI si è chiuso con una perdita netta adjusted di 0,48 miliardi di euro in aumento rispetto alla
perdita di 0,13 miliardi riportata nel terzo trimestre 2015. Le cause, spiega una nota della società, sono da attribuire essenzialmente al minor risultato della divisione E&P per effetto della debolezza del prezzo del petrolio e dell'impatto della fermata produttiva in Val d'Agri, riavviata a metà agosto.

Nei nove mesi, la perdita netta è pari a 1,39 miliardi di euro e si confronta con un risultato negativo di 0,56 miliardi registrati nello stesso periodo del 2015.

"Questi risultati, insieme al riavvio della produzione in Val d’Agri, consentiranno di rinforzare dal quarto trimestre la generazione di cassa che beneficia al contempo della riduzione dei costi di sviluppo e di estrazione", ha commentato Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di ENI che conferma gli obiettivi del gruppo. "Le strategie e gli obiettivi di Gruppo, comprese le
cessioni, restano confermati."