(Teleborsa) - La Riforma della Pubblica Amministrazione è quasi pronta e non ci sarà alcuna sentenza della Consulta in grado di bloccarla. Lo ha detto il ministro della PA, Marianna Madia, nel corso della trasmissione L'intervista, condotta da Maria Latella, su Sky Tg24.

La Madia ha parlato di una "grande riforma", anticipando che gli ultimi decreti attuativi arriveranno giovedì prossimo, con il Consiglio dei Ministri in calendario per quel giorno.

E la sentenza dell Consulta che ha bloccato il cuore della riforma (partecipate, dirigenti pubblici e servizi pubblici locali)? Il ministro ritiene che "non c'è alcun decreto della riforma che non sia pienamente efficace" dopo la sentenza in questione. La precisazione è arrivata in risposta alle ipotesi di ritiro dei decreti, subentrate all'indomani della sentenza, ma già a novembre si faceva salva la parte concernente il pubblico impiego, dato che questa parte della riforma era da ultimare entro febbraio.

La Madia ha parlato anche del tema spinoso dei licenziamenti nella PA, affermando "non sono contenta se aumentano i licenziamenti" ed affrettandosi a precisare che, comunque, i licenziamenti "non sono il cuore della riforma". Questa, come ricordato dal ministro in un'altra intervista, prevede infatti "licenziamenti lampo" per i furbetti del cartellino, ma anche 50 mila assunzioni, lo sblocco del turn over e la stabilizzazione di chi ha un contratto da almeno tre anni, in linea con la sentenza della Corte europea, in seguito recepita dalla Corte costituzionale.

Poi, il titolare della PA ha spiegato che questa riforma "supera la logica brunettiana della lista dei buoni e dei cattivi e introduce una valutazione collettiva, sulla squadra e sul servizio".

Relativamente alle partecipate pubbliche, poi, la Madia ha precisato che molte delle 8 mila partecipate statali o comunali "sono inutili e devono chiudere".