(Teleborsa) - Le imprese potranno fare causa e chiedere risarcimenti per la diffamazione a mezzo internet in un qualunque Stato Membro, a patto che questo sia il loro centro di interessi.

Lo ha riconosciuto la Corte di giustizia Europea (CGUE), che si è espressa sul caso della Bolagsupplysningen OÜ, società con sede a Tallinn (Estonia). L'azienda, finita in una black list compilata da un sito di un’associazione professionale in Svezia (paese in cui esercita la propria attività commerciale) aveva richiesto un'estensione della regola speciale di competenza anche per le persone giuridiche.

Tale eccezione consente alle persone fisiche danneggiate di proporre dinanzi al giudice di un unico Stato membro un ricorso per i danni subiti in tutti gli altri Stati dell’Unione. Se così non fosse, infatti, sarebbe necessario rivolgersi separatamente ai giudici di ciascun Paese pertinente.

Pertanto il ricorso presentato al tribunale estone è stato ritenuto valido, nonostante il convenuto fosse svedese. Inoltre la CGUE ha specificato che le persone fisiche e giuridiche possono avere più di un centro di interessi, ma devono agire in giudizio soltanto in uno di questi.