(Teleborsa) -
Dopo Volkswagen, anche General Motors paga il caso Takata.

Il colosso automobilistico statunitense e la sua joint venture cinese, Shanghai GM, dovranno infatti richiamare oltre 2,5 milioni di veicoli con a bordo gli airbag forniti dal produttore nipponico - che hanno provocato 16 decessi e più di 180 feriti a livello globale - fa sapere il General Administration of Quality Supervision, Inspection and Quarantine cinese.

La scorsa settimana anche Volkswagen ha annunciato accertamenti su circa 5 milioni di mezzi in Cina.