(Teleborsa) - Tra il 2011 e il 2016 le società del gruppo Equitalia hanno riscosso carichi affidati dai Comuni italiani per oltre 4,3 miliardi di euro. E' quanto rilevato dal direttore generale dell'Agenzia delle Entrate-Riscossione, Ernesto Maria Ruffini in audizione davanti alla commissione federalismo fiscale.

Ruffini non potuto
negare le "difficoltà" che hanno visto ridurre il numero degli enti che si sono affidati al soggetto della riscossione nazionale. "A causa delle incertezze derivanti dal perimetro normativo di riferimento, si è assistito, da alcuni anni, a una riduzione degli affidamenti al soggetto deputato all'attività della riscossione nazionale da parte degli 8.000 Comuni italiani: si e' infatti passati da 6.161 che avevano affidato i propri carichi nel 2011, ai 3.354 Comuni del 2016", ha spiegato direttore generale.

"Le citate incertezze normative hanno, infatti, determinato il ricorso, da parte dei Comuni, a procedure di gara per l'affidamento, anche combinato, dei servizi di accertamento, liquidazione e riscossione delle proprie entrate. Il risultato è un sistema frammentato e privo di un modello efficace su scala nazionale, quanto meno per il servizio di riscossione".

Di fronte a questo panorama "privo di un modello efficace su scala nazionale", anche le forme di remunerazione variano e oscillano fino al 20%, divenendo più gravose per i cittadini e gli stessi Comuni.

Secondo Ruffini, è necessario poi rendere veloce la riscossione sulle multe che hanno generato circa 1,5 milioni di cartelle per violazione del codice della strada.

Rendere "immediata" l'esecutività della multa stradale quando viene consegnata al guidatore per portare a termine più facilmente la procedura di riscossione , è quanto suggerisce il direttore generale dell'Agenzia delle Entrate.