(Teleborsa) - E' bagarre sulla presunta proposta di Matteo Renzi di abolire il canone Rai.

Secondo Repubblica il leader del PD vorrebbe proporre, in occasione della prossima direzione del partito, l'abolizione della tassa sulla TV pubblica. In agenda ci sarebbe anche la revisione dei tetti pubblicitari, che al momento penalizzano la televisione di Stato a vantaggio delle emittenti private.

Renzi avrebbe inoltre previsto una sorta di "fase di transizione", durante la quale lo Stato supplirà ai mancati introiti trasferendo alla Rai 1/1,5 miliardi di euro.

La notizia ha immediatamente provocato le ire del Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, che su Twitter ha scritto: "Spero che l’idea di abolire il canone Rai sostituendolo con un finanziamento dello Stato non sia LA proposta del @pdnetwork x campagna elettorale come riportato da @repubblica. I soldi dello Stato sono i soldi dei cittadini e dunque sarebbe solo una partita (presa) di (in) giro".

Immediata anche la reazione dell'USIGRAI, l'Unione sindacale dei giornalisti Rai. "E puntuale come un orologio svizzero parte la campagna elettorale e arriva l’attacco alla Rai. È un copione che si ripete anni. Segnaliamo che laddove si è abolito il canone il Servizio Pubblico è stato fortemente ridimensionato. A tutto vantaggio dei privati", scrive il sindacato.