(Teleborsa) - Trieste Airport si accinge ad avviare il processo di privatizzazione, nella misura del 45% del pacchetto della SpA con l'opzione per un ulteriore 10% alla scadenza del successivo triennio, che sarà all’esame del cda di venerdi 30 marzo.

La gara, che partirà con la pubblicazione sulla Gazzetta europea e sulla Gazzetta Ufficiale, prevede che possano partecipare gli aeroporti con almeno 10 milioni di unità di traffico equivalente.

Il valore a base d’asta dovrebbe essere compreso fra 30 e 35 milioni, tenuto conto che l’analisi di Kpmg assegna a Trieste Airport un valore complessivo di 70 milioni.

In corsa ci sarebbero Atlantia, che fa capo a Benetton e che controlla la società Aeroporti di Roma, il fondo privato F2i, azionista di riferimento di SEA Aeroporti di Milano e presente a Napoli, Torino, Bologna e Alghero; Fraport, che controlla 14 scali greci e detiene il 75% dell’Aeroporto di Lubiana (valore corrispondente, 177 milioni). Si sussurra di interesse manifestato da Aéroports de Paris, ma soprattutto Everbrigh di Hong Kong, che recentemente ha messo le mani su Tirana, Hna cinese, nel frattempo interessata a Belgrado, dove fanno atterrare un volo da Pechino via Praga. Resta alla finestra, invece, la veneziana Save.