(Teleborsa) - Terzo giorno di Vinitaly, la più grande manifestazione al mondo del vino, arrivata alla sua 52esima edizione. Produttori, importatori, ristoratori, tecnici, giornalisti e opinion leader si danno ogni anno appuntamento a Verona per conoscere le tendenze del mercato, scoprire le innovazioni e creare nuove opportunità di business.

Business davvero sostanzioso, con un fatturato che nel 2017 ha registrato una crescita del 6,5% sul 2016 grazie alle vendite estere (+7,7%) e al buon andamento di quelle domestiche (+5,2%). Dal 2012 il giro d'affari ha registrato un incremento del 24,7%. Secondo una ricerca realizzata da Mediobanca, il maggiore sviluppo è realizzato dagli spumanti (+9,9%), grazie sia all'estero (+12,2%) che al mercato nazionale (+8,3%), mentre i vini non spumanti si fermano a +5,6% (+7% all'estero).

Dopo un buon 2017, come sarà il 2018 ? Il 93% dei viticoltori prevede di non subire un calo delle vendite mentre appena il 7% stima una flessione dei ricavi. Gli ottimisti, ossia coloro che sperano in una crescita delle vendite superiore al 10%, sono il 17,4%.

Investire nel vino quotato in Borsa è un ottimo affare? Secondo il report realizzato da Mediobanca, da gennaio 2001 l'indice di Borsa mondiale è cresciuto del 719,6% rispetto al +148% delle Borse mondiali. Differenze sostanziali si osservano a livello geografico, con il vino del Nord America che ha reso oltre sette volte la Borsa nazionale (744,6%). Bene anche Australia (+163,5%) e Francia (+100%) mentre non è andata bene in Cina e Cile, che hanno registrato performance rispettivamente del -73,4% e del -40,1%.