(Teleborsa) - Tra poco, finalmente, sapremo. Se domani, come pare probabile, Sergio Mattarella, nel corso dell'ultimo giro lampo di consultazioni,
certificherà ancora l’indisponibilità dei partiti a formare un governo sostenuto da una maggioranza politica in Parlamento, prenderà l’iniziativa offrendo alle delegazioni il cosiddetto governo di tregua, o di transizione, destinato a coprire alcune scadenze importanti: il Consiglio europeo di fine giugno (28 e 29) e la manovra di dicembre per scongiurare anche l’aumento dell’Iva.

Alla guida dell’esecutivo, dunque, sarà chiamata una figura terza o tecnica cui il presidente della Repubblica conferirà l’incarico lunedì sera oppure, al più tardi, martedì 8 maggio. L'identikit è chiaro e porta a una "figura terza, inattaccabile, con standing internazionale". È questo il profilo generale di un premier da proporre ai partiti come ultima soluzione che riesca a mettere finalmente tutti d'accordo per uscire da uno stallo che dura dal 4 marzo.