(Teleborsa) - Le Commissioni degli Esami di Stato della scuola secondaria superiore non possono essere precluse ai Dirigenti Scolastici non in servizio in quel ciclo scolastico, a partire da quelli che operano nella scuola del primo ciclo. Lo ha stabilito il TAR del Lazio ammettendo dieci Dirigenti Scolastici di Istituti Comprensivi a svolgere il ruolo di Presidente di Commissione.

Tutto era nato a seguito dell’illegittima incompatibilità introdotta con il decreto legislativo n. 62/2017, in base al quale i Dirigenti Scolastici non appartenenti alla secondaria di secondo grado non dovrebbero accedere alla presidenza delle commissioni della maturità del 2018. Nel corso della Camera di Consiglio del 29 maggio scorso, i ricorrenti Udir hanno sostenuto che la carriera dirigenziale scolastica è inquadrata in un ruolo unico e che le restrizioni imposte ai dirigenti in servizio negli istituti di primo grado violano il principio di uguaglianza.

"Dal 2008 è stato introdotto il ruolo unico della categoria, con i dirigenti scolastici che possono essere nominati prescindendo dal grado scolastico dove operano. Far venire meno questo concetto, escludendoli a priori dalle commissioni della maturità, costituisce un atto illogico e discriminante. E ora a dirlo non è solo l’Udir, ma anche i giudici" ha commentato il Presidente Udir Marcello Pacifico.