(Teleborsa) - In Italia si cura solo chi può permettersi di pagare. Lo rivela il professor Giuseppe Milanese, presiedente di Confcooperative Sanità nel corso dell'assemblea nazionale in svolgimento a Roma. L'analisi, effettuata rielaborando i dati diffusi da Censis e ISTAT, evidenzia le forti diseguaglianze sociali presenti nel nostro Paese.

Milanesi afferma che "le cure per la salute rappresentano, più di altri indicatori, la cartina di tornasole del disagio sociale ed economico del Paese". Infatti ben 12,2 milioni di italiani rinunciano a curarsi per difficoltà economiche, oltre 7 milioni si sono indebitati per farlo e 2,8 milioni hanno venduto casa per sostenere le spese per la salute. Sono, invece, 11 milioni quelli che si sono assicurati per la copertura sanitari.

"Questi numeri tracciano in modo drammatico la mappa della diseguaglianza di un Paese in cui riesce a curarsi solo chi può pagare. Come cittadini e come cooperatori non vogliamo una sanità solo per chi se la può permettere" continua Milanesi, che evidenzia come per risolvere il problema si debba partire dal territorio, mediante "un sistema di assistenza primaria, una rete complessa e capillare in grado di prendere in carico direttamente nel cuore della comunità il bisogno assistenziale dei cittadini, concentrando sull'ospedale, dove un ricovero costa non meno di 700 - 800 euro al giorno, solo cure e interventi più importanti".