(Teleborsa) - Il costo di un'ora di ritardo alla frontiera del Brennero per l'autotrasporto ammonta a circa 170 milioni di euro. La stima, pubblicata dall'Ufficio studi Isfort e Conftrasporto, segue l'annuncio del governo austriaco di voler aumentare i controlli al valico che segna il confine tra i due Paesi.

Da parecchi mesi è in atto un contingentamento dei Tir in transito al valico del Brennero. Ora la decisione unilaterale dell'Austria di voler, per un periodo limitato, ripristinare i controlli al confine, volti soprattutto ad evitare il trasporto illegale di immigrati clandestini all'interno dei mezzi. I conseguenti ritardi costerebbero 370 milioni di euro di cui come detto 170 a carico dell'autotrasporto.

La scelta del governo austriaco è stata oggetto di critiche sia da parte del Ministro dei Trasporti austriaco Norbert Hofer ("In termini economici ripristinare i controlli al Brennero sarebbe un disastro" le sue parole), che del vicepresidente di Conftrasporti Paolo Uggè. "Più volte ho evidenziato come decisioni che rallentano i collegamenti dei Paesi periferici al Centro dell’Europa siano incompatibili con il principio della libera circolazione delle persone e delle merci a livello europeo. - spiega Uggè - La decisione dell’Austria va immediatamente sanzionata"

Uggè conclude chiedendo al governo italiano di farsi "sollecito interprete delle esigenze del sistema produttivo nazionale adottando le misure necessarie che riducano al massimo i danni per la nostra economia, introducendo forme di controllo atte a impedire ai migranti irregolari di violare le norme in atto sul fenomeno dell’immigrazione".