(Teleborsa) - Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera alla Manovra ed al dl fiscale in "zona Cesarini" ed in più ha approvato il decreto sulle semplificazioni, ribattezzato dl taglia-scartoffie.

"Abbiamo approvato, nei tempi previsti e senza alcuna dilazione, il decreto fiscale, il disegno di legge di bilancio di previsione per il 2019 e per il triennio 2019-2021, quindi questa sera manderemo la comunicazione a Bruxelles entro le 24, come era nelle previsioni, senza sforare alcunché", ha annunciato il Premier Giuseppe Conte, aprendo la conferenza stampa seguita al CdM.

Che l'accordo fosse stato trovato, soprattutto sulla dibattutissima "pace fiscale" era già trapelato da alcune ore, mentre il Consiglio dei Ministri era in corso ed il vice Premier Luigi Di Maio aveva anticipato l'approvazione della Manovra con un post su Facebook. "La Manovra del Popolo si sta concretizzando sempre di più ogni minuto che passa" aveva scritto ancor prima della fine del CdM, aggiungendo "tra poco il consiglio dei ministri approverà i decreti che saranno inviati in Parlamento e che contengono tantissime importanti misure che sono nel contratto di governo".

Il Ministro Tria ha confermato tutti i numeri della manovra, la misura che si determina in 36,7 miliardi e la stima del deficit al 2,4% nel 2019 già contenuta nel Nadef (Nota di aggiornamento al Documento di economia e Finanza). "La logica della manovra è quella illustrata nella Nadef e riflette quanto era lì contenuto sia negli obiettivi di deficit che nei contenuti", ha affermato il Ministro dell'Economia Giovanni Tria. In seguito, rispondendo in seguito ad una domanda sulle reazioni di Bruxelles ha precisato "Non vogliamo far saltare in aria l'Europa" e relativamente alle voci di dimissioni subito dopo l'approvazione della Manovra ha detto "Non sono portato al masochismo, di subire tutta legge di bilancio e la discussione per dimettermi dopo, smentisco, non avrebbe senso".

Molto soddisfatto il vice Premier Matteo Salvini, che ha affermato "cominciamo a mantenere gli impegni presi gradualmente ma con coraggio". Poi ha illustrato alcuni punti della Legge di Bilancio particolarmente cari alla Lega, (meno tasse alle imprese, pace fiscale, taglio delle spese per l'immigrazione e così via. "Di più non so cosa avremmo potuto inserire in una Manovra", ha detto, rimarcando che questa "non moltiplica pani e pesci, ma apre opportunità di lavoro per centinaia di migliaia di giovani".

Raggiante il vice Premier Pentastellato Luigi Di Maio, il quale ha affermato che questa per il Movimento 5 Stelle "non è una Manovra qualsiasi, ma è una manovra del Popolo" ed un "nuovo Contratto sociale che lo Stato stipula con i cittadini". Poi, una frecciata ai precedenti Governi: "Usiamo i proivilegi di quelli di prima per finanziare i diritti dei cittadini".


Ecco quali sono le principali misure contenute nella Manovra:

Sterilizzazione IVA
il cui aumento sarebbe scattato il 1° gennaio 2019.

Reddito e pensioni di cittadinanza
, la cui applicazione è già ampiamente allo studio dei tecnici e verrà applicato già a partire dalla primavera.

Taglio delle tasse per le imprese, con aliquote agevolate per determinati scaglioni di reddito.

L'applicazione di Quota 100, con conseguente rottamazione della Legge Fornero, che consentirà di alimentare il turnover e creare centinaia di migliaia di posti di lavoro.

La sospirata "pace fiscale", che prevede il taglio a stralcio delle cartelle sotto i mille euro e con una aliquota agevolata al 20% per il "ravvedimento operoso" fissando un tetto (cap) a 100 mila euro. Pace fiscale che implica però la galera per i grandi evasori e che il Premier Conte afferma di non voler chiamare "condono" per la logica per cui è stata studiata.

Taglio delle pensioni d'oro
, da 3.500 euro in sù, che produrrà risparmi per circa 1 miliardo di euro in tre anni.

Riforma dei centri per l'Impiego
, che è già allo studio dei tecnici ed oggetto di approfondimento con le autorità locali. Una misura cardine per la politica del Ministero del Lavoro, che conta così di riuscire a creare migliaia di posti di lavoro.

Lotta al gioco d'azzardo
, che Di Maio definisce una "piaga sociale".

Investimenti pubblici per lo 0,2 del PIL, ovvero circa 3,5 miliardi.

Molte novità arrivano anche dal dl taglia-scartoffie
: una serie di semplificazioni e l'abrogazione delle cosiddette "leggi inutili" che non fanno altro che alimentare la burocrazia (adempimenti uinutili per le imprese, RC Auto meno cara, blocco per le lunghe liste d'attesa dal medico, stop ai pignoramenti della casa, incompatibilità fra ruolo Governatore regionale e commissario sanità ecc.).