(Teleborsa) - Nessuna riduzione delle pensioni di guerra, ne' dei vitalizi ai perseguitati politici e razziali.

I titolari degli assegni non subiranno alcuna decurtazione. La precisazione arriva dal Ministero dell'Economia e Finanze che sottolinea: "Quanto riportato da alcuni organi di stampa è privo di fondamento". La puntualizzazione si è resa necessaria dopo che alcuni rumors de La Stampa avevano ipotizzato che nel decreto fiscale fosse contenuto un taglio di 50 milioni di euro al Fondo del Ministero dell’Economia che, dal 1955, eroga circa 500 euro mensili ai perseguitati politici e agli ebrei nati prima del 1945.

Il decreto fiscale - spiega il MEF - ha semplicemente operato un allineamento dello stanziamento in bilancio alla effettiva erogazione delle risorse in base ai diritti soggettivi degli interessati. Ma non sono state introdotte misure che limitano il beneficio o i requisiti di accesso.