(Teleborsa) - Fotografia desolante quella presentata dall'Oxfam nel rapporto "Bene pubblico o ricchezza privata” durante in world economic Forum di Davos.

I numeri sulla distribuzione della ricchezza mostrati evidenziano una situazione attuale drammatica, che vede diminuire la ricchezza netta della metà più povera del globo dell’11%, arrivando a 3,8 miliardi di persone, mentre i 1.900 miliardari in giro per il globo aumentano le loro fortune di altri 900 miliardi di dollari nel 2018, vale a dire 2,5 miliardi di dollari in più al giorno.

Per chiarire meglio la situazione basti pensare che 26 ultramiliardari (contro i 43 del 2017) possiedono oggi la stessa ricchezza della metà più povera della popolazione mondiale. Parallelamente a questa crescita dell’agiatezza riservata a pochi - dovuta anche all’abbassamento, nei paesi sviluppati, dell'aliquota massima dell'imposta sui redditi che è passata dal 62% nel 1970 al 38% nel 2013 - si evidenzia un marcato rallentamento della riduzione della povertà.

A riferirlo è direttamente la Banca mondiale che conferma la contrazione, tra il 2013 e il 2015, del tasso annuale di riduzione ad un 40% in meno rispetto alla media annua 1990-2015, evento che ha comportato di conseguenza che 3,4 miliardi di persone vivano ancora con meno di 5,50 dollari al giorno. Un'ulteriore diseguaglianza registrata è poi quella di genere. A livello globale le donne guadagnano il 23% in meno rispetto agli uomini, i quali possiedono il 50% in più della ricchezza e controllano oltre l'86% delle aziende.